Programmi Alimentari in condizioni di vita particolari

Dott.ssa Emiliana Brandi, Biologa Nutrizionista a Como, Cadorago

Elaboro la stesura dei vari programmi alimentari personalizzati e di educazione alimentare in base alle varie esigenze del paziente o in base alle varie patologie o sintomatologie o alle varie condizioni di vita particolari come adolescenza, gravidanza, allattamento, menopausa, terza età, attività sportiva, ritmi di lavoro stressante.

Adolescenza

L’adolescenza è un periodo compreso tra l’infanzia e l’età adulta. Inizia con la comparsa dei caratteri sessuali secondari e termina con la fine dell’accrescimento. In questo periodo la richiesta energetica e di nutrienti è particolarmente elevata, pertanto la nutrizione svolge un ruolo importante ma nello stesso tempo critico nello sviluppo dell’adolescente. Durante questo periodo l’immagine del proprio corpo può essere vissuta negativamente e può in alcuni casi indurre a sviluppo di disturbi nel comportamento alimentare (bulimia, anoressia nervosa, binge eating).

L’adolescenza dal punto di vista nutrizionale, si può suddividere in due tappe: una tra età compresa 11/14 e l’altra tra 15/18.

Soprattutto in quest’ultima fase i fabbisogni nutrizionali sono maggiori. La timina, la niacina e la riboflavina sono necessari poiché svolgono azioni essenziali nel metabolismo.

L’adolescente durante questo periodo tende a non dare importanza all’alimentazione. Infatti, molte volte salta i pasti, abusa di prodotti dolci tipo merendine e snack, inizia il consumo di alcol, mantiene un’attività fisica importante, abusa di cibi fast-food. Per cui, è importante condurre un’educazione alimentare specifica per questa fase insieme ad un programma alimentare personalizzato.

Gravidanza

E’ una condizione di vita particolare per cui la qualità dell’alimentazione è uno dei fattori che possono influenzare in maniera significativa la salute della gestante durante tale periodo e quella del nascituro. Durante l’intero periodo di gravidanza e prima del suo inizio è bene seguire una dieta varia e sana per assicurare al feto tutti i nutrienti di cui ha bisogno per il suo sviluppo. In gravidanza e durante l’allattamento aumenta il fabbisogno di vitamine (A, D, C, B6, B12, acido folico), sali minerali (calcio, ferro, fosforo), lipidi (acidi grassi essenziali).

Allattamento

L’allattamento è una situazione fisiologica durante la quale aumentano le necessità nutrizionali della donna come conseguenza dello sforzo metabolico dovuto alla produzione del latte che sarà alimentato in grado di fornire al neonato l’energia ed i nutrienti necessari per proseguire la sua crescita e sviluppo post natale. Durante l’allattamento la donna il suo regime alimentare dovrà essere dieta varia e bilanciata, ricca di alimenti di origine vegetale come legumi, frutta e verdura e fonti proteiche sia animali sia vegetali.

Alla dieta vanno aggiunte nei primi sei mesi circa 500 Kcal e 17 grammi di proteine in più al giorno. Nei secondi tre mesi 11 grammi di proteine in più al giorno.

Questi apporti possono essere forniti con un incremento delle porzioni di primo e secondo piatto e l’aggiunta di uno spuntino a base per esempio di latte, yogurt, formaggio o frutta secca.

La mamma che allatta, inoltre, deve bere almeno 2-3 litri di acqua al giorno (possibilmente oligominerale, povera di sodio, e con una concentrazione di nitrati che non deve superare i 10 mg/l) o altri liquidi (come brodi vegetali o di carne sgrassata, spremute o estratti di frutta fresca, latte, etc.).

È importante inoltre condurre uno stile di vita sano (quindi movimento soprattutto all’aria aperta), in quanto il movimento, insieme alle indicazioni dietetiche, favorisce la corretta nutrizione del lattante e impedisce alla madre di acquisire peso.

Quando le abitudini alimentari sono scorrette, la gravidanza e l’allattamento possono rappresentare situazioni a rischio per la possibile insorgenza o aggravamento di condizioni come sovrappeso, obesità, diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione o disturbi dell’apparato gastrointestinale. Durante l’allattamento la mamma dovrebbe evitare le bevande alcoliche e non deve fumare e anche il consumo dei farmaci deve essere strettamente controllato da un medico.

Menopausa

La menopausa è una normale fase fisiologica della vita di ogni donna che corrisponde al termine dell’età fertile. La menopausa si manifesta quando l’ovaio interrompe la sua attività (ovulatoria e produttrice di estrogeni, i principali ormoni sessuali femminili. Gli ormoni (estrogeni e progesterone) smettono pian piano di essere prodotti dall’organismo femminile e, al di sotto di certi valori, si manifesta la menopausa. L’età della menopausa varia da donna a donna, inizia verso i 50-51 anni, ma si considera perfettamente normale anche se si manifesta tra i 45 e i 55 anni. Si definisce menopausa precoce quando avviene prima dei 45 anni (in questi casi può incidere anche la familiarità), menopausa tardiva se si manifesta oltre i 55 anni, mentre la menopausa indotta si verifica a causa dalla chemioterapia o dalla radioterapia.

La riduzione o la cessazione delle funzioni ovariche comporta una serie di alterazioni sia a carico degli organi genitali, urinari che di altri tessuti: quello osseo in modo particolare, del sistema nervoso e di quello cardiovascolare. L’insorgenza della menopausa è il momento in cui donne in lieve sovrappeso vanno incontro ad ulteriore aumento di peso, spesso sfociando in obesità conclamata. E’ proprio in tale periodo che la donna ha le stesse probabilità dell’uomo di manifestazioni cardiopatiche, come l’infarto del miocardio.

L’alimentazione in questa fase di vita per una donna dev’essere buona ed equilibrata. Uno degli obiettivi principali è quello di ridurre il numero di calorie quotidiane diminuendo l’apporto alimentare ed aumentando il consumo energetico con l’attività fisica.

I consigli sono:

  • Stabilizzare il proprio peso corporeo, lentamente e gradualmente.
  • Regolarizzare gli orari di assunzione del cibo, evitando i pasti fuori orario o cibi fast-food.
  • Ricercare l’equilibrio tra quantità calorica dei cibi assunti ed il dispendio energetico per le attività di lavoro, di sport e di svago.
  • Combattere con tenacia la sedentarietà che predispone ad una diminuzione del quantitativo di calcio nelle ossa e ad un aumento del peso corporeo.
  • Privilegiare i cibi semplici.
  • Limitare lo zucchero, il miele, lo zucchero di canna, gli sciroppi, le torte, i dolci ecc. Riservare questi cibi per occasioni speciali.
  • Bisogna evitare grassi animali come il burro, preferendo l’olio di oliva extravergine. Utili i grassi omega-3 contenuti nel pesce.
  • Calcio: in alternativa a latte, formaggi e yogurt che contengono calcio ma anche colesterolo e trigliceridi, si possono scegliere cavoli, bieta, radicchio, frutta secca, legumi. L’acqua può essere una buona fonte di calcio potendone contenere anche più di 300 mg per litro.

Mangiate di più

  • Cereali integrali: riso, miglio, orzo, mais, grano, farro, avena e segale integrali. Ma anche altri prodotti integrali come pane, pasta, e fette biscottate integrali.
  • Legumi: Mangiare molti piselli, lenticchie, ceci e fagioli di ogni tipo e prodotti a base di soia (tofu, latte di soia).
  • Frutta e verdura: Mangiare in abbondanza, tutti i giorni, frutta fresca.
  • Evitare alcol, bibite gassate e zuccherine.

    Terza Età

    Alcune indagini alimentari effettuate su soggetti in età avanzata hanno rilevato che spesso l’anziano non si nutre in modo adeguato al suo stato di salute e segue una dieta monotona, poco varia: verdura e frutta essenzialmente cotta, poco latte, cibi esageratamente salati, niente uova, un solo tipo di carne, troppi condimenti, niente pesce. Queste diete limitate da una dentizione imperfetta che crea problemi di masticazione e di inappetenza. L’inappetenza, a sua volta, può essere aggravata dallo stato di solitudine in cui vivono spesso i soggetti anziani, portandoli un’esagerata richiesta di cibi ricchi di carboidrati: pasta, riso, dolci.

    A causa di questi errori alimentari, spesso si verificano casi di malnutrizione con perdita di peso, astenia. Ci sono anche casi opposti con diete ipercaloriche associati a disordini digestivi, glicemia, sovrappeso, disturbi cardiovascolari.

    In genere l’anziano tende a bere poco, per via di una diminuita sensibilità allo stimolo della sete.

    Con l’avanzare dell’età è importante garantire il fabbisogno proteico, lipidico, glucidico e vitaminico, per cui bisogna tenere sotto controllo l’eventuale alterazione dell’assorbimento intestinale, nonché la eventuale carenza di vitamina D per ridotta esposizione alla luce solare. Il fabbisogno di vitamine e sali minerali può essere assicurato aiutando gli anziani a cucinare tutti i giorni, a consumare frutta e verdura fresca, a ridurre l’uso di cibi conservati, precotti e inscatolati.

    Per garantire un adeguato apporto di calcio (indispensabile per combattere l’osteoporosi) si può ricorrere al latte privo di lattosio, allo yogurt, ai formaggi.

    Il fabbisogno calorico nell’anziano fa suddiviso in 4/5 piccoli pasti giornalieri per non sovraccaricare l’apparato digestivo.

    Attività Sportiva

    L’esercizio fisico e l’attività sportiva sono fondamentali per favorire il pieno sviluppo dell’organismo e per promuovere e mantenere uno stato di salute ottimale sia a breve che a lungo termine.

    Un’alimentazione corretta ed equilibrata rappresenta il sistema più adatto per soddisfare i particolari bisogni energetici e nutrizionali degli sportivi. Per lo sportivo l’alimentazione ha principalmente due scopi: assicurarsi calorie sufficienti a coprire il dispendio energetico durante l’attività fisica e poter mantenere un buon livello di benessere psico-fisico.

    Qualunque sia lo sport, è fondamentale rispettare l’equilibrio alimentare in quantità e qualità dei nutrienti , proporzionato allo sforzo richiesto. ll pasto deve provvedere a diversi apporti fondamentali:

    • Proteine ad alto valore biologico, ricche di aminoacidi ramificati, allo scopo di assicurare un buon tono neurovegetativo per la durata di 10-12 ore.
    • Carboidrati (zuccheri) complessi, direttamente e facilmente assorbibili, per garantire la copertura glicemica.
    • Acqua che permette una mobilizzazione ed un’eliminazione più rapida delle “scorie” della fatica. Durante l’allenamento è consentito consumare anche bevande contenenti sali minerali e zuccheri semplici, poiché esse consentono un assorbimento più rapido dei liquidi.